Stagione Teatrale 2023/2024 – Teatro P. Mascagni

DOMENICA 19 NOVEMBRE 2023, ore 21:15
ZIO VANJA [Prosa]
TEATRO STABILE DELL’UMBRIA

Progetto Cechov – seconda tappa
di Anton Cechov
regia Leonardo Lidi
con Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Mario Pirrello, Tino Rossi, Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
suono Franco Visioli
assistente alla regia Alba Porto
produzione Teatro Stabile dell’Umbria/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale/Spoleto Festival dei Due Mondi

Nella tenuta in cui Vanja trascorre la sua placida esistenza, basta l’arrivo del professor Serebrijakov, accompagnato della giovane moglie Elena, a distruggere ogni equilibrio. Tra amori infelici e vite  mai pienamente vissute, Leonardo Lidi continua il suo viaggio nei capolavori di Anton Ĉechov. Scritta e ambientata nel 1890 (ma potrebbe essere oggi) la commedia intreccia temi ricorrenti nelle opere maggiori di Ĉechov. Quando il professore arriva con la sua moglie Elena, la vita di campagna dei protagonisti, Zio Vanja, sua madre, sua nipote Sonja e il dottor. Astrov, viene turbata. Emergono così le frustrazioni di Elena, delusa dalla vanità presuntuosa del marito, ma decisa a non rispondere all’amore di Vanja e al corteggiamento del Dottor Astrov, di cui è segretamente innamorata Sonja. All’amarezza delle illusioni si accompagna una riflessione di fondo sul senso della vita degli individui e sulle trasformazioni sociali (e anche sul rapporto fra uomo e natura). Quando Elena e il professore torneranno alla loro vita cittadina, ai più consapevoli Vanja, Sonja e Astrov, ecologista profetico, non resterà che tornare al silenzio operoso e rassegnato della loro solitudine.

SABATO 16 DICEMBRE 2023, ore 21:15
PICCOLE DONNE CRESCONO? [Prosa]
Con Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino

di Anna Meacci, Daniela Morozzi, Chiara Riondino
regia Matteo Marsan
scenografia Matteo Marsan e Davide Lettieri
luci Davide Lettieri
fonica Damiano Magliozzi
organizzazione Emilia Paternostro
promozione Monica Cerretelli
produzione Catalyst/Lo Stanzone delle Apparizioni

Daniela Morozzi, Anna Meacci e Chiara Riondino, sono le protagoniste di un testo brillante e commovente, a tratti parodistico e irriverente. Le sorelle March tentano a modo loro di infrangere le secolari leggi che stabilivano quale fosse la condotta appropriata ad una donna, rappresentano “un’incessante lotta anche interiore per trasformare la femminilità in qualcosa di meno piccolo”. Esattamente come noi, ancora oggi. L’epistolario e la biografia della Alcott fanno da contrappunto ai dialoghi per disegnare un quadro nuovo e tentare una risposta possibile al punto interrogativo presente nel titolo: “Piccole donne crescono?”. Scrive La Alcott: “Non ho un particolare metodo di scrittura, mi limito a usare un linguaggio semplice ed attingere alla quotidianità cercando di renderla interessante. Mi sforzo di creare personaggi vivaci, ispirati agli eroi e alle eroine della vita reale. Amo Shakespere, Dante, Bronte. È difficile essere all’altezza dei classici”. Eppure, Louise May Alcott ha inventato un genere diventando essa stessa un classico mondiale con cui dobbiamo rapportarci per proporre una nuova visione dell’identità femminile. 

MARTEDI 16 GENNAIO 2024, ore 21:15
LA SIGNORA DEL MARTEDI [Prosa]
Con Giuliana De Sio e Alessandro Haber

di Massimo Carlotto
e con Paolo Sassanelli, Riccardo Festa, Samuele Fragiacomo
scena Francesco Ghisu
costumi Katarina Vukcevic
regia Pierpaolo Sepe
produzione Gli Ipocriti di Melina Balsamo/Teatro della Toscana-Teatro Nazionale

Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore. Nove anni fatti di un martedì dietro l’altro: la signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia, piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola. Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto anche il gigolò è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì. Solo che verso il quarto anno di incontri, l’attore si era innamorato della donna mentre all’inizio del settimo era così travolto dai sentimenti che aveva commesso l’errore di dichiararsi. Ma Nanà, forse sorridendo dentro di sé, aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”. Uno spettacolo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male.

MARTEDI 06 FEBBRAIO 2024, ore 21:15
NON E’ VERO MA CI CREDO [Prosa]
Con Enzo De Caro

di Peppino De Filippo
regia Leo Muscato
con (in o.a.) Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen Landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone
scene Luigi Ferrigno
costumi Chicca Ruocco
disegno luci Pietro Sperduti
produzione I Due della Città del Sole

L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui parte una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano. Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni Trenta. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Questo allestimento seguirà l’intuizione di Luigi avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri.

SABATO 17 FEBBRAIO 2024, ore 21:15
TOMORROW’S PARTIES [Teatro Danza]
Con Caterina Simonelli

versione italiana
e con Marco Cavalcoli e Deniz Ozdogan
uno spettacolo concepito e ideato da Forced Entertainment
regia Tim Etchells
scenografia Richard Lowdon
disegno luci Francis Stevenson
produzione esecutiva Ray Rennie, Jim Harrison
coordinamento artistico della versione italiana Robin Arthur e Roberto Castello
Tomorrow’s parties (2011) è una produzione di Forced Entertainment
commissionata da Belluard Bollwerk International Fribourg co prodotta da BIT Teatergarasjen Bergen, Internationale Sommerfestival Hamburg, Kaaitheater Brussel, Kunstlerhaus Mousonturm Frankfurt, Theaterhaus Gessneralle Zurich. Con il supporto di Stanley Thomas Johnson Fondation e Sheffield City Council
produzione esecutiva versione italiana ALDES
in collaborazione con Dialoghi-Residenze della arti performative a Villa Manin 2002-2024 a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione del Teatro del Giglio di Lucca


Tomorrow’s Parties è uno sguardo giocoso, commovente, e a tratti delirante, verso il futuro. In una scena incorniciata da un festone di lampadine colorate, questa performance, solo apparentemente minimale, si rivela invece presto come un fuoco d’artificio di lucida, disincantata e intima introspezione in cui i due interpreti si divertono a inventare ipotesi più o memo paradossali: visioni utopiche e distopiche, scenari fantascientifici, incubi politici e fantasie assurde, dando forma ad un affresco sulle speranze e sulle paure di un’epoca. A più di un decennio di distanza ALDES e Forced Entertainment hanno deciso di realizzare, non una riedizione, ma una trasposizione fedele di questo lavoro, di grande leggerezza ma al tempo stesso di grande spessore e attualità, con l’intento di rendere accessibile al pubblico italiano, senza l’ostacolo dei sovra titoli, il raffinato dialogo che intercorre tra i personaggi.

SABATO 02 MARZO 2023, ore 21:15 – fuori abbonamento
OTTANTA [Prosa]
Con Allievi corso di Teatro Fondazione Orizzonti d’Arte

conduzione del laboratorio, testo, regia e messa in scena a cura dei Macchiati
produzione Fondazione Orizzonti d’Arte

Al debutto la nuova produzione del corso di teatro della Fondazione Orizzonti d’Arte. Ottanta è uno spettacolo giocoso sugli anni del ‘900 che hanno visto Chernobyl, la caduta del muro di Berlino, l’impennata del debito pubblico e alcuni cambiamenti entusiasmanti alla radice del nostro presente. Messa in scena, musiche e costumi direttamente dall’immaginario anni ’80. Nella scrittura del testo si ripercorre un approccio sociologico e la valorizzazione delle suggestioni nate durante il percorso teatrale con gli allievi. collaborazione teatrale, interpretano questa nuova epopea al rovescio.

DOMNEICA 24 MARZO 2023, ore 21:15
VENERE NEMICA [Prosa]
Con Drusilla Foer

scritto da Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli
regia Dimitri Milopulos
con Elena Talenti
produzione artistica di Franco Godi per Best Sound
produzione esecutiva e distribuzione Savà Produzioni Creative


Ispirato alla favola di Apuleio Amore e Psiche, Venere Nemica rilegge il Mito in modo divertente e commovente, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei.

Venere, la dea immortale, quindi tutt’ora esistente, vive lontano dall’Olimpo e dai suoi odiati parenti. Dopo aver girovagato per secoli, abita attualmente a Parigi fra i mortali. Non essendo gli Dei più creduti, la dea della bellezza e dell’amore finalmente può permettersi di vivere nell’imperfezione dell’umano esistere.

Così nel paradosso feroce e dolcissimo della vita che non risparmia nessuno, nemmeno gli Dei, Venere nel vivere da mortale, scopre l’odio e anche l’amore. Un amore infinito e incondizionato per quel figlio ferito che, in fuga dall’amata, torna da sua madre per curare le ferite del corpo e dell’anima.