Stagione Teatrale 2024/2025 – Teatro P. Mascagni

SABATO NOVEMBRE 2024, ore 21
FEDERICO BUFFA  IN LA MILONGA DEL FÚTBOL [Prosa]
Produzione International Music and Arts

Con Alessandro Nidi, pianoforte
Mascia Foschi, canto
Regia Pierluigi Ioro
Produzione International Music and Arts

Renato Cesarini, un funambolo del gol, scoprirà Omar Sivori e lo porterà in Italia. Ci si riferisce a lui quando si parla di “Zona Cesarini”, per aver segnato alcuni gol negli ultimi secondi prima del fischio finale. Omar Sivori, talentuoso e irriverente, incantava l’Argentina degli anni ’50 nel pieno del boom economico. Diego Armando Maradonael pibe de oro, il più grande di sempre, col suo calcio spettacolare e fantasioso divenne un idolo degli anni ‘80 –‘90 per un popolo che usciva dai problemi della recessione e della dittatura del Generale Videla. Storie potenti, intrise di romanticismo e italianità, raccontate dalla voce di Federico Buffa.
A impreziosire il racconto, Alessandro Nidi al pianoforte e Mascia Foschi al canto.

SABATO 21 DICEMBRE 2024 , ore 21
IL MALATO IMMAGINARIO [Prosa]
Con Riccardo Rombi, Giorgia Calandrini, Giovanni negri, Dafne Tinti, Marco Mangiantini

da Moliere
adattamento e regia Riccardo Rombi
Con Riccardo Rombi, Giorgia Calandrini, Giovanni negri, Dafne Tinti, Marco Mangiantini
Musiche eseguite dal vivo Gabriele Sabarese
Produzione Catalyst

Il protagonista Argan è un uomo inacidito e imbruttito dalla vita che cerca nella medicina la risposta a un vuoto esistenziale incolmabile. Circondato da molti, ma profondamente solo, il protagonista ha perso la capacità di comprendere l’unica vera realtà: quella dell’umanità, intesa come sentimento di condivisione, compassione e apertura verso l’altro. Argan è il perno di un meccanismo a orologio in cui tutti gli altri personaggi si muovono come precisi ingranaggi. Dal centro del palco, sulla sua poltrona, il sedicente malato si trova a interagire con un variegato teatrino di tipi umani in un susseguirsi incessante di botta e risposta, in cui le ragioni e le irragionevolezze dei personaggi danno vita ad un dibattito a tratti surreale, a tratti grottesco, in cui emergono importanti riflessioni sulle relazioni familiari, sulla vita, sulle priorità dell’essere umano, e sull’importanza del raziocinio e del buonsenso. Dietro la commedia si nasconde l’amara rivelazione della tragedia della condizione umana: fragile e subordinata ad eventi incontrollabili.

SABATO 11 GENNAIO 2025, ore 21 – FUORI ABBONAMENTO
THE SHOWCASE | PAUL GAZEBO IN CONCERTO [Musica]
Con Paul Mazzolini


“Con “The Showcase” voglio portarvi oltre, non solo nei miei successi ma anche nei miei ricordi, i miei sogni di adolescente cresciuto a base di Beatles, Genesis e Pink Floyd … I miei primi passi nella scrittura, nella sperimentazione con l’elettronica di fine anni 70’ … le collaborazioni … e poi i miei incredibili, magnifici anni 80’ dove partendo dal Quarto Miglio, Roma  dove vivevo con i miei riuscì con due ragazzi di Montemario (Micioni e Giombini) a fare partire una carriera nella musica, con l’impronta internazionale da subito, senza compromessi … un sogno inimmaginabile adesso che guardo indietro e penso che la musica fosse “solo” la mia passione e che mai avrei pensato di riuscire a farne un mestiere con questi risultati. Certo avremmo potuto fare di più, molto di più … da “Masterpiece” partì la “Italo Disco” che portò l’industria discografica del nostro paese ai vertici delle classifiche mondiali a competere con i big del business Anglo Americano … ci hanno copiato … molti gruppi di artisti e produttori Europei si sono liberamente ispirati alle atmosfere elettroniche, romantiche e dance che uscivano dalla nostra sensibilità, dal nostro background … quei pochi che ci sono riusciti hanno portato a casa successi planetari … Vorrei dirvi di più … c’é tanto da dire ma é per quello che ho pensato a “The Showcase” … parleremo di musica, di anni 80’ ma soprattutto la suoneremo in un ambiente comodo, un teatro per esempio. Canteremo quelle canzoni tutti insieme, tanto le conoscete … vi aspetto … tutti a … The Showcase.” Paul Mazzolini, Gazebo.

SABATO 18 GENNAIO 2025, ore 21
CARUSO: PASSIONE 2.0  [Danza]
con ètoile Emanuela Bianchini

“è una catena ormai che scioglie il sangue dint’e vene sai”
con ètoile Emanuela Bianchini
primo ballerino Damiano Grifoni
ed i solisti della compagnia Mvula Sungani Physical Dance
musiche Lucio Dalla, Enrico Caruso, Autori Vari
costumi Giuseppe Tramontano
regia e coreografie Mvula Sungani
produzione Arealive/Crdl/Pda


In occasione del trentennale dell’incisione di Caruso, brano di sublime ispirazione che ha avuto un enorme successo internazionale scritto e musicato dal grande Lucio Dalla e dedicato ad uno dei più grandi tenori di fama mondiale qual è stato Enrico Caruso, il regista e coreografo Mvula Sungani ha ideato insieme all’étoile Emanuela Bianchini in collaborazione con il Comune di Sorrento, l’opera coreografica dal titolo Caruso: Passione 2.0. Lo spettacolo, a differenza della prima versione, vede una nuova regia e l’aggiunta della creazione Passione 2.0, viaggio visivo, emozionale nel mondo femminile partenopeo liberamente tratta dall’omonimo film di John Turturro a cui si ispira per sottolineare il messaggio che la multiculturalità è una ricchezza soprattutto quando riesce a generare forme artistiche uniche.La creazione vuole essere un omaggio all’Italia e a due artisti che negli ultimi secoli l’hanno resa grande nel mondo: Enrico Caruso e Lucio Dalla.

DOMENICA 9 FEBBRAIO 2025, ore 21
VENERE NEMICA [Prosa]
Con Drusilla Foer e Elena Talenti Simonelli

scritto da Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli
regia Dimitri Milopulos produzione Franco Godi per Best Sound

Ispirato alla favola di Apuleio Amore e PsicheVenere Nemica rilegge il Mito in modo divertente e commovente, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei.
Venere, la dea immortale, quindi tutt’ora esistente, vive lontano dall’Olimpo e dai suoi odiati parenti. Dopo aver girovagato per secoli, abita attualmente a Parigi fra i mortali. Non essendo gli Dei più creduti, la dea della bellezza e dell’amore finalmente può permettersi di vivere nell’imperfezione dell’umano esistere.
Così nel paradosso feroce e dolcissimo della vita che non risparmia nessuno, nemmeno gli Dei, Venere nel vivere da mortale, scopre l’odio e anche l’amore. Un amore infinito e incondizionato per quel figlio ferito che, in fuga dall’amata, torna da sua madre per curare le ferite del corpo e dell’anima.

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2025, ore 21
PERFETTI SCONOSCIUTI  [Prosa]
uno spettacolo di Paolo Genovese

con (in o.a.) Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina, Valeria Solarino 
scene Luigi Ferrigno
costumi Grazia Materia
luci Fabrizio Lucciproduzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo/ Fondazione Teatro della Toscana /Lotus Production

Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”.
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta, un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi…

MARTEDÌ 18 MARZO 2025, ore 21 – FUORI ABBONAMENTO
ORAZIO [Prosa]
Con Paolo Mazzarelli

incautamente ispirato dall’Amleto di W. Shakespeare
testo e regia Paolo Mazzarelli
con Antonio Bandiera, Beatrice Vento, Francesco Jacopo Provenzano, Paolo Mazzarelli
scene e costumi Paola Castrignanò
sound design e musiche originali Luca Canciello
luci Carlo Pediani
maschere Tiziano Fario
aiuto regista Gianluca Bonagura
produzione Teatro Stabile di Bolzano – a.ArtistiAssociati – Compagnia Umberto Orsini

La prima cosa che mi viene da dire su ORAZIO è che si tratta di una commedia, di qualcosa cioè che aspira (anche) a divertire. 
La seconda è che i tre protagonisti della vicenda – Orazio, Anna, Mahdi – sono ragazzi poco più che ventenni. L’intera operazione nasce dal mio desiderio di guardare la realtà attraverso i loro occhi, occhi di ragazzi che si muovono, per un motivo o per l’altro, tra le macerie del presente. Dietro i ragazzi, in secondo piano, mi sono divertito ad interpretare le figure dei loro padri: padri dannati, spesso ridicoli, a volte assenti. 
La terza cosa da dire è che sì, ORAZIO è una storia che parla di teatro, si svolge in un teatro, e addirittura contiene al suo interno frammenti dell’Amleto; ma proprio Shakespeare ci insegna che parlare di teatro non vuol dire altro che parlare della realtà, e guardare ad Amleto non vuol dire altro che guardare all’essere umano. Di Amleto, Orazio è il migliore amico, il compagno silenzioso cui l’eroe morente affida il compito di raccontare la sua storia, una storia nella quale Orazio è l’unico superstite, il testimone, l’antieroe. Dal mio amore per la sua figura nasce questa commedia che ha al suo centro un Orazio di oggi, anch’egli un antieroe, anch’egli alle prese con un amico in difficoltà, anch’egli perso in una realtà che lo inchioda -teatro o non teatro, questo è il problema- al ruolo di testimone

MERCOLEDÌ 02 APRILE 2025, ore 21
SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA [Prosa]
Drammaturgia Gabriele Di Luca

Con Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Massimiliano Setti, Roberto Serpi, Ivan Zerbinati
Regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
Consulenza filosofica Andrea Colamedici – TLON
Musiche originali Massimiliano Setti
Scenografia e luci Lucio Diana
Produzione Carrozzeria Orfeo/Marche Teatro/Teatro dell’Elfo/Teatro Nazionale di Genova, Fondazione/Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Lo spettacolo vuole farsi metafora di un modello di vita ormai giunto a un punto di non ritorno, dove parole come comunità, umanità e gentilezza sono quasi del tutto scomparse e bandite se non per essere strumentalizzate a fini propagandistici, elettorali e commerciali. Ciò che ne rimane è un’umanità confusa e impaurita, sopraffatta dall’ossessione di questo continuo doversi vendere, con il terrore che nessuno ti voglia mai comprare.
Il tutto verrà esplorato in pieno stile Carrozzeria Orfeo, grazie a un occhio sempre lucido e, forse, disilluso, che intende cogliere, con ironia e anche estremo divertimento, i paradossi, le contraddizioni e le deformazioni grottesche della realtà attraverso personaggi strabordanti di umanità, ironia e dolore. Lo spettacolo, in fondo, vuole raccontare una società sempre più triste, eppure, satura di foto felici in cui non sembra più esistere un luogo dove riconoscersi come soggetti autentici, né tantomeno in progetti sociali che richiedano la nostra dedizione e la nostra lealtà. Perché l’unico comandamento sembra essere quello di produrre; l’errore è bandito, la sofferenza individuale è percepita come una vergogna, una zavorra da nascondere agli altri, come segnale chiaro di debolezza e fallimento; mentre in modo sempre più meschino e ingannevole va affermandosi la nuova eroica parola portavoce del capitalismo: resilienza, che, nel cinico pragmatismo di questo sistema malato, in fondo significa solo: “Resisti nonostante tutto, ignora te stesso e il tuo dolore, nascondilo, non ascoltarti più e vai avanti. Produci, produci, produci!” E se non esiste limite alla produzione, anche individualmente, dai desideri soddisfatti nascono di conseguenza sempre nuovi desideri.

SABATO 12 APRILE 2025, ore 21 – FUORI ABBONAMENTO
LABORATORIO ADULTI TESTRI DI STAGIONE [Prosa]
Spettacolo teatrale del Corso Adulti Fondazione Orizzonti d’Arte

Conduzione del laboratorio, testo, regia e messa in scena a cura dei Macchiati
Produzione Fondazione Orizzonti d’Arte

Lo spettacolo teatrale nasce da un percorso che ha esplorato il tema delle radici di una comunità. Un team di 7 docenti di varie discipline, coordinati dai Macchiati, ha guidato gli allievi del corso di teatro adulti della Fondazione Orizzonti all’interno di una ricerca profonda sulle radici della collettività. Il teatro dei Macchiati, da sempre influenzato dalla formazione antropologica e sociologica dei suoi docenti, si è avvalso di collaborazioni di prim’ordine. Gianpiero Giglioni, regista del Teatro Povero di Monticchiello, ha introdotto gli allievi al metodo dell’autodramma, un processo creativo che fonde storie personali e collettive, trasformando le esperienze vissute in un racconto teatrale capace di coinvolgere e far riflettere.
La collaborazione con Valeria Bassi e John Cuevas di Bogotà ha arricchito il progetto attraverso la pratica dell’Oralitura, un metodo tradizionale delle antiche civiltà americane che intreccia memorie e tessuti, dando vita a scenografie evocative che emergono attraverso il racconto condiviso.
L’elemento musicale è stato curato da Elisa Frandi, docente della Scuola di Musica Henze di Montepulciano, che ha accompagnato gli allievi in un percorso di canto corale e consapevolezza della propria voce in scena.
Questo spettacolo non è solo una rappresentazione teatrale: è un viaggio che ha permesso ai partecipanti di esplorare il teatro come linguaggio di comunità, un mezzo potente per dare voce a storie e vissuti collettivi. Ogni fase del percorso ha contribuito a sviluppare competenze nella drammaturgia, nella regia e nella narrazione, offrendo un’esperienza diretta nella creazione di uno spettacolo che riflette su tematiche socialmente rilevanti e legate al territorio.

Costo Abbonamenti a 6 spettacoli